Chiti, Martini e gli albori della storia della musica
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https://doi.org/10.6092/issn.2974-7287/18302Parole chiave:
collezionismo musicale, storiografia musicale, recezione della polifonia rinascimentale, Girolamo Chiti, Giambattista MartiniAbstract
Girolamo Chiti (1679-1759), maestro di cappella di S. Giovanni in Laterano ed epigono della cosiddetta “scuola romana”, fu uno dei più assidui corrispondenti di padre Giambattista Martini. Nell’arco di quattordici anni, tra il 1745 e il ’59, infatti, i due si scambiarono oltre quattrocento lettere. Grazie a questa corrispondenza, l’articolo approfondisce il fondamentale aiuto offerto da Chiti a Martini alla stesura della sua storia della musica, da un lato, con il reperimento e il continuo invio di preziosi materiali, quali trattati di teoria musicale e musiche antiche e moderne; dall’altro, con il fecondo scambio di idee sulla musica, in particolare sacra. Pur convinti che i fondamenti della composizione andassero colti nei trattati di contrappunto e nella polifonia cinquecentesca, alla luce delle loro idee e del loro operato, Chiti e Martini si rivelano non come conservatori, oppositori della modernità, ma come due personalità partecipi di un autentico spirito settecentesco.
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