Sazietà, fame e sete di conoscenza tra Convivio e Commedia: appunti per una sintesi critica
DOI:
https://doi.org/10.60923/issn.2974-7287/23551Parole chiave:
desiderio, conoscenza, metafore, fame, seteAbstract
Nel Convivio, Dante dichiara che la «scienza», intesa come conoscenza razionalmente perseguibile, «è ultima perfezione della nostra anima, nella quale sta la nostra ultima felicitade», e perciò tutti gli uomini sono soggetti al desiderio di essa. Tuttavia, affinché possa compiersi nella vita terrena, tale desiderio deve necessariamente escludere dal proprio campo d’indagine gli elementi che trascendono la dimensione razionale, ovvero le sostanze separate, tra cui Dio. Questa teoria viene tuttavia rovesciata nella Commedia, dove emerge a più riprese il desiderio di Dante-pellegrino di conoscere le realtà ultraterrene e Dio stesso. Il mutamento di prospettiva si manifesta in particolare attraverso l’uso di metafore legate alla sete, alla fame e alla dimensione conviviale, già presenti e sviluppate nel Convivio come espressione del desiderio di conoscenza umano. L’articolo propone dunque una breve analisi volta a ricostruire e indagare tale sistema metaforico nelle due opere, ponendo a confronto i passaggi più significativi e cercando di definire il significato e le finalità del differente utilizzo delle metafore.
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