Il velo di Tisbe nel Medioevo, tra interpretazioni e suggestioni

Autori

DOI:

https://doi.org/10.60923/issn.2974-7287/23586

Parole chiave:

Piramo e Tisbe, velo, simboli, esegesi medievale, poesia medievale

Abstract

Lo studio si incentra su un elemento specifico del mito di Piramo e Tisbe: il velo macchiato di sangue e strappato che innesca il tragico equivoco che porta al doppio suicidio dei protagonisti. Nonostante il suo centrale ruolo narrativo, questo oggetto tematico è rimasto in gran parte inesplorato tra le numerose ricerche sulla tradizione medievale del mito. L’articolo analizza innanzitutto la funzione narrativa del velo, evidenziando le implicazioni simboliche come il motivo del doppio, della falsa morte e dell’antinomia tra amore e morte. Esamina poi i vari adattamenti medievali del mito, in particolare i loro tentativi di reinterpretare il velo di Tisbe come simbolo di lussuria e peccato. Tuttavia, come molti studiosi hanno notato, il mito è stato spesso letto attraverso lenti cristiane e cristologiche. Questa prospettiva permette un confronto con due passi biblici – dal Vangelo di Marco e dal Cantico dei Cantici – che offrono spunti intriganti e inaspettati sull’immaginario del velo strappato, un oggetto unico altrimenti assente dalla Bibbia.

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Pubblicato

2025-12-17

Come citare

Micheletti , F. (2025). Il velo di Tisbe nel Medioevo, tra interpretazioni e suggestioni. Artes – Rivista Di Arte, Letteratura E Musica dell’Officina San Francesco Bologna, 4(IV), 49–60. https://doi.org/10.60923/issn.2974-7287/23586

Fascicolo

Sezione

Saggi